Buongiorno Bellezza-Sogno

In collaborazione con il Servizio Musei e Biblioteche del Dipartimento Scuola, Educazione, Promozione Turistica, Cultura e Sport

Assaggi quotidiani d’arte – Il sogno

#1 – 4 maggio 2020 – Vito Timmel, Incompatibili (Sogni), 1931 (Collezione privata)

#1 – 4 maggio 2020 – Vito Timmel, Incompatibili (Sogni), 1931 (Collezione privata)

Il sogno, per Vito Timmel, è un altrove che rivela la nostra incompatibilità con il mondo. Il pittore, con le sue opere oniriche e inquietanti, porta a Trieste un sentire allucinato e straniante. Il dipinto esprime quell’emozione perturbante (Unheimliche la definiva Sigmund Freud) tipica del sogno, in esso ognuno vive in un mondo di desideri inespressi che affiorano nel segreto della notte.


#2 – 5 maggio 2020 – Cesare Sofianopulo, Autoritratto, 1934 (Civico Museo Revoltella, dono Roberto Hausbrandt)

#2 – 5 maggio 2020 – Cesare Sofianopulo, Autoritratto, 1934 (Civico Museo Revoltella, dono Roberto Hausbrandt)

Il nostro alter ego si incontra in un sogno o in uno specchio. Cesare Sofianopulo aveva un’attrazione fatale per l’autoritratto e, nel dipinto, lo vediamo stagliarsi sul Canal Grande di Trieste accanto al suo doppio. Colpo di genio: anche il mondo si duplica e, in un gioco di riflessi, la chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo si raddoppia. Non sfugga il dettaglio letterario: sotto braccio l’artista – o il suo Doppelgänger, quale dei due? – esibisce i Fiori del Male di Charles Baudelaire.


#3 – 6 maggio 2020 – Giorgio Carmelich, Carnevale a Praga, 1929 (dono di Franca Malabotta al Civico Museo Revoltella)

#3 – 6 maggio 2020 – Giorgio Carmelich, Carnevale a Praga, 1929 (dono di Franca Malabotta al Civico Museo Revoltella)

Max Klinger, nel 1881, pubblica una serie di incisioni dal titolo Il Guanto. Il giovanissimo Giorgio Carmelich riprende l’idea narrativa in un’immagine onirica nella quale la mano vuota fluttua sulla Mitteleuropa scomparsa. Manlio Malabotta, allora critico avvedutissimo, colse per primo il ruolo innovativo ricoperto da Carmelich nel contesto triestino:

«la nostra pittura d’oggi gli è debitrice di incitamenti e della rivelazione di un mondo nuovo, dalle aspirazioni e dalle possibilità prima ignote».


#4 – 7 maggio 2020 – Giovanni Mayer, Il risveglio, 1924 (Civico Museo Revoltella)

#4 – 7 maggio 2020 – Giovanni Mayer, Il risveglio, 1924 (Civico Museo Revoltella)

La figura sensuale che si risveglia sembra prendere lentamente vita, liberandosi dal marmo. Il michelangiolismo di Auguste Rodin, scultore affermatissimo in Europa, ebbe un seguito enorme in Italia e Giovanni Mayer (autore delle sculture per il rinnovato palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, oggi hotel Hilton) conferma con evidenza questo influsso. Il corpo della donna sembra prendere vita dal desiderio dell’artista: una Venere seduttiva che emergendo dal marmo libera il piacere di soggiogare.


#5 – 8 maggio 2020 – Leonor Fini, Italo Svevo, 1928 (Collezione privata)

#5 – 8 maggio 2020 – Leonor Fini, Italo Svevo, 1928 (Collezione privata)

Il ritratto dello scrittore triestino, desunto da una foto, appare fin da subito fuori dal tempo. Il paesaggio che si staglia sullo sfondo presenta una città immaginaria, fantascientifica con un accostamento apparentemente incongruente se consideriamo quanto veri siano i personaggi sveviani, quanto alcuni dei loro difetti siano tangibili, eppure sussistono in loro delle insoddisfazioni e dei problemi, forse immaginari, che riguardano l’animo. Il mondo interiore prevale sui fatti reali, analogamente a quanto accade nel dipinto di Leonor Fini che trasfigura i pensieri dello scrittore nel porto fantastico alle sue spalle.