Buongiorno Bellezza – il mare

In collaborazione con il Servizio Musei e Biblioteche del Dipartimento Scuola, Educazione, Promozione Turistica, Cultura e Sport

Assaggi quotidiani d’arte – Il mare

#1 – 11 maggio 2020 – Pietro Fragiacomo, La campana della sera (1893), Civico Museo Revoltella

#1 – 11 maggio 2020 – Pietro Fragiacomo, La campana della sera (1893), Civico Museo Revoltella

Il pittore Pietro Fragiacomo crea un’atmosfera intima, quasi sospesa, nella quale le donne dal capo coperto sfilano silenti lungo la balaustra antica del canale Perotolo, che scorre dinanzi al duomo di Chioggia. Il luogo viene individuato come “Refugium peccatorum” poiché la statua della Madonna accoglie coloro che, recatisi in pellegrinaggio, le si rivolgono per la remissione dei peccati. Risuona, accompagnata dallo sciabordio del mare, l’eco della campana della sera.


#2 – 12 maggio 2020 – Umberto Bolaffio, Ritratto di Umberto Saba, 1923, patrimonio RAI del Friuli Venezia Giulia

#2 – 12 maggio 2020 – Umberto Bolaffio, Ritratto di Umberto Saba, 1923, patrimonio RAI del Friuli Venezia Giulia

Con questi i versi Saba volle ricordare, dopo la sua morte, il pittore che lo ritrasse :

“Questo che tu hai dipinto è il volto mio./La mia stanchezza, il mio ardore mortale/render seppe tua man tremante e frale,/buon Bolaffio, pittore umile e pio”.

Sulla sinistra si scorgono una piccola imbarcazione e un pescatore, a simboleggiare lo scorrere della vita, con i suoi gesti quotidiani, imperturbabile nell’azzurro del mare; di essa, il poeta ne coglie un abbaglio, che si riflette nell’iride dei suoi occhi, definiti dallo stesso colore.


#3 – 13 maggio 2020 – Giuseppe Barison, Bragozzi al largo, Trieste, collezione privata

#3 – 13 maggio 2020 – Giuseppe Barison, Bragozzi al largo, Trieste, collezione privata

Giuseppe Barison, con Guido Grimani e Ugo Flumiani, ha contribuito a rendere seducente l’immagine di Trieste affacciatasi al mare. Le imbarcazioni con le vele multicolori, i riflessi dell’acqua e gli scorci cittadini accomunano le immagini di questi artisti, che riproducono la stessa visione percepita dai pescatori che si trovano al largo.
Barison si distingue però per la maggior dinamicità che imprime alle sue opere, prediligendo spesso il formato verticale, così come nei Bragozzi al largo, ove l’inclinazione della barca, spinta dal vento in poppa, ci permette di assaporare il piacere del rientro a casa.


#4 – 14 maggio 2020 – Arturo Nathan, Solitudine, 1930, dono di Franca Malabotta al Civico Museo Revoltella

#4 – 14 maggio 2020 – Arturo Nathan, Solitudine, 1930, dono di Franca Malabotta al Civico Museo Revoltella

«E che cosa amerò se non l’enigma delle cose?»

è la frase riportata da Giorgio De Chirico sul cartiglio di un noto autoritratto. Come ricordava il critico Manlio Malabotta, la pittura metafisica di Arturo Nathan declina il mistero in una visione più solitaria, calma e introspettiva. Il suo, non è il mare della Grecia evocato da de Chirico, ma quello triestino, trasfigurato nel sogno, così come le sue rovine, al chiaro di luna, sono quelle dell’orto lapidario sul colle di San Giusto.


#5 – 15 maggio 2020 – Carlo Wostry, Tramonto al molo San Carlo, Civico Museo Sartorio di Trieste, 1888

#5 – 15 maggio 2020 – Carlo Wostry, Tramonto al molo San Carlo, Civico Museo Sartorio di Trieste, 1888

Carlo Wostry con maestria tutta ottocentesca seppe cogliere i volti e gli atteggiamenti estemporanei.
Il modello al quale guarda è il pittore veneziano Giacomo Favretto che raffigurava “el liston” dei veneziani che sfilavano sul lungomare con il vestito più elegante. A Trieste, questa passeggiata nel centro o lungo le rive, a braccetto della consorte o con gli amici, diviene, nell’incanto del tramonto, quasi un rito laico sul molo che oggi i triestini chiamano Audace.