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Con lo stipendio del mese di luglio, a partire dal 1° luglio 2020, entra in vigore la Legge n. 21 del 2 aprile 2020 (di conversione del Decreto Legge n. 3 del 5 febbraio 2020) : la stessa ha confermato l’entrata in vigore, del c.d. “trattamento integrativo”, che andrà a sostituire l’ormai noto bonus 80 euro, noto anche come “bonus Renzi”.
Tra le modifiche più significative :
– per i dipendenti che hanno un reddito annuo da 8.173,00 fino a 28.000,00 l’innalzamento della misura mensile del bonus passa da 80 a 100 euro ;
– per coloro che hanno un reddito annuo complessivo compreso tra 28.001,00 e 39.999,00 euro l’introduzione di un ulteriore strumento di sostegno al reddito sotto forma di detrazione dall’imposta lorda.
Le nuove misure trovano applicazione per le prestazioni di lavoro rese dal 1° luglio 2020 e sono una in alternativa all’altra.
Con specifico riferimento all’ulteriore detrazione, la stessa spetterà per le prestazioni rese dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.
L’importo della detrazione è quantificato, in funzione dell’ammontare del reddito complessivo, e varia:
- da 97,16 euro netti mensili (fino ad un reddito pari a 29.000,00)
- a 16 euro netti mensili (reddito pari a 39.999,00 euro).
Analogamente a quanto previsto per il trattamento integrativo, anche l’ulteriore detrazione fiscale viene riconosciuta automaticamente dal sostituto d’imposta ripartendola fra le retribuzioni erogate (da luglio a dicembre 2020).
Sia il bonus che l’ulteriore detrazione sono applicate dal datore di lavoro sull’ammontare dei redditi dallo stesso erogati, ma se il dipendente fosse in possesso di altri redditi (esempio pensione di reversibilità, o rendite da affitti) di cui il datore di lavoro non è a conoscenza, lo stesso vi può rinunciare, ottenendolo se spettante, in sede di dichiarazione dei redditi.
Nella busta le due misure sono identificate con la sequenza
- 8151 CREDITO LEGGE 21/2020
- 8105 ULTERIORE DETRAZIONE
Si consiglia di prestare attenzione nel mese di luglio a tali voci e di considerare l’osservazione dell’ultimo capoverso. L’eventuale rinuncia al Bonus Renzi NON si applica al nuovo bonus, ne consegue che se non si ritiene di aver diritto a tale nuovo bonus o si ritiene preferibile “sistemare” tutto in sede di dichiarazione dei redditi, è necessario comunicarlo.
In attesa della possibilità di comunicare tale decisione con un modello che si metterà a breve a disposizione su piattaforma on line, si può indirizzare una mail a:
ufficio_stipendi_pensioni@comune.trieste.it